L’Europa nel 2024 si trova a fronteggiare gli effetti significativi della siccità, come sottolineato dall’Atlante del rischio siccità del Jrc (il servizio per la scienza e la conoscenza) della Commissione europea. Questo documento evidenzia come la scarsità d’acqua stia diventando una vulnerabilità critica per l’Unione Europea, con impatti rilevanti su settori come l’agricoltura, l’energia, il trasporto fluviale e le forniture di acqua.
Nuovi rischi per l’acqua
L’Atlante europeo del rischio siccità ha individuato aree a rischio elevato in cinque settori chiave: agricoltura, energia, trasporto fluviale, forniture di acqua ed ecosistemi naturali. Questo strumento fornisce una visione dettagliata dei rischi attuali e delle prospettive future legate ai cambiamenti climatici, permettendo così di pianificare interventi mirati. In risposta a queste sfide, la Commissione europea, in collaborazione con gli scienziati del Jrc e i partner di Edora, sta sviluppando due strumenti fondamentali: il Database europeo degli impatti della siccità, che raccoglie dati dal 1977 al 2022, e l’Atlante europeo del rischio siccità, lanciato nell’ottobre precedente. Questi strumenti rappresentano passi importanti nella comprensione e nel contrasto degli effetti della siccità in Europa. L’obiettivo 6 dell’Agenda ONU 2030 sottolinea l’importanza di garantire a tutti l’accesso all’acqua e una sua gestione sostenibile. Questo obiettivo risulta essere fondamentale nel contesto della crescente scarsità idrica e delle sfide ambientali globali.
Strategie per la Rete Idrica Italiana
In Italia, le soluzioni per una gestione più sostenibile dell’acqua includono la riduzione dell’uso di acqua dolce potabile in attività che potrebbero impiegare acqua non potabile, l’aumento del riciclo e del riuso dell’acqua e delle acque reflue, e la riduzione della produzione di acqua di scarico e di rifiuti nel ciclo completo dell’acqua. Queste strategie sono cruciali per affrontare sia la siccità sia le esigenze di un utilizzo più efficiente delle risorse idriche. Nel 2024, la gestione della rete idrica italiana si confronta con la sfida crescente della siccità e della dispersione idrica, affrontando la necessità di soluzioni innovative e sostenibili.
Riduzione delle perdite e riutilizzo delle acque
Una percentuale significativa dell’acqua prelevata viene dispersa a causa di reti idriche obsolete e inefficienti. Questa dispersione idrica raggiunge in media il 47,6%, con punte maggiori nel Sud Italia. Per contrastare questo spreco, vi sono iniziative come il riutilizzo delle acque reflue urbane per l’agricoltura, un approccio che potrebbe mettere in circolo una quantità significativa di acqua utile. Attualmente, solo il 5% delle acque in uscita dai depuratori viene utilizzato, evidenziando un grande potenziale inespresso. Le tecnologie digitali e l’intelligenza artificiale giocano un ruolo cruciale nella gestione dell’acqua. I contatori digitali e i sistemi di analisi dei dati permettono un monitoraggio più accurato del consumo e delle perdite di acqua. L’uso di dispositivi IoT, come la tecnologia LoRaWAN, e l’analisi dei dati attraverso deep learning e machine learning, sono strumenti efficaci per prevedere i consumi futuri e identificare le perdite. Questi approcci tecnologici non solo migliorano la gestione dell’acqua, ma contribuiscono anche a ridurre i costi per gli utenti.
In futuro
Il 2024 segna un punto di svolta nella lotta contro la siccità e nella gestione sostenibile dell’acqua in Europa. Con gli impatti crescenti della siccità su settori vitali e con l’urgenza di rispondere a sfide ambientali in continuo cambiamento, l’adozione di strategie innovative e sostenibili diventa sempre più indispensabile. La collaborazione a livello europeo e le politiche nazionali devono convergere per garantire un futuro in cui l’acqua, risorsa vitale, sia gestita in modo efficace ed equo.