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Dalla tutela dell’ambiente alla valorizzazione della società: la CSR

Le imprese godono di una dimensione etica propria e ben definita. Questo, oggi, è ampiamente accettato.

Ciò che, invece, continua a destare dubbi e perplessità tra gli esperti è il genere, la natura, di questa dimensione.

Prima di questo, però, introduciamo la Responsabilità sociale d’impresa (o CSR, Corporate Social Responsability). Trovarle una definizione univoca e unanime sarebbe ingenuamente ottimista come processo a causa dei continui cambiamenti della società che contribuiscono allo sviluppo di diverse teorie.

Tuttavia, è stata riconosciuta come la più attendibile la definizione contenuta nella “Guida sulla responsabilità sociale ISO 26000” dell’ International Organization for Standardization, valevole per ogni tipologia di impresa, la quale definisce la CSR come uno strumento a difesa dei diritti dell’uomo e della società, incanalando l’azienda ad intraprendere un attitude trasparente e sostenibile.

Negli ultimi tempi, mostrarsi come un’impresa socialmente consapevole, quindi devota al cambiamento sociale, risulta essere vantaggioso non solo per la reputazione aziendale, ma anche per il profitto: secondo uno studio Nielsen, infatti, il 66% dei 30000 consumatori intervistati, appartenenti a diversi gruppi di reddito e fascia d’età, si dichiara disposto a pagare un extra per prodotti provenienti da brand “socialmente responsabili”.

La norma ISO 26000 traccia 17 obiettivi per lo sviluppo sostenibile, stimolando le società a non fermarsi al mero profitto, ma incoraggiandole all’utilizzo di migliori pratiche in tema di responsabilità sociale. Tra questi obiettivi, i principali sono: trasparenza, fiducia, sostenibilità e volontarietà.

 

Gli elementi della CSR

CSR e trasparenza

“Perspicuità di significato, relativamente ai mezzi espressivi.” La trasparenza.

Alla base della CSR, la comunicazione e le interazioni all’interno dell’azienda devono necessariamente “vivere” alla luce del sole.

Per far sì che l’operato delle imprese risulti chiaro e coerente con i comportamenti adottati, significative risultano le azioni dettate dall’etica, a partire dalle operazioni per lo sviluppo del territorio fino ad arrivare al miglioramento della qualità di vita dei vari collaboratori.

La trasparenza rappresenta un’importante sfida per le società al fine di generare un sentimento di consenso (e quindi di fiducia) da parte di tutti gli stakeholder intorno alle attività aziendali.

CSR e fiducia

La CSR, negli ultimi anni, è diventato un elemento imprescindibile per le aziende. Non solo, come anticipato sopra, in ambito economico e finanziario, ma anche a livello di prestigio e reputazione. 

La fiducia è un elemento chiave per i rapporti tra le aziende socialmente consapevoli e i vari collaboratori, tra cui fornitori, clienti, stakeholder e dipendenti.

Sono proprio i dipendenti a dover essere tutelati in primis; alla cura verso i diritti dei lavoratori, il benessere in azienda e il team building ne consegue un’immagine positiva e propositiva dell’azienda.

CSR e Sostenibilità

Il punto focale della CSR.

Il rispetto e la tutela dell’ambiente rientrano nei 4 principi fondamentali della Responsabilità Sociale d’Impresa, insieme all’obbligo morale, la reputazione e la licenza a operare.

Sostanzialmente, le aziende contano di soddisfare i bisogni attuali preservando le risorse a disposizione, in modo da essere fruibili per le generazioni future.

Un qualsiasi genere di organizzazione ha il diritto e il dovere di attuare politiche di sviluppo sostenibile sia internamente, ad esempio utilizzando materiali naturali o migliorando la gestione ambientale dell’azienda stessa durante la realizzazione di un determinato prodotto, che esternamente, operando su situazioni di rilevanza globale per sensibilizzare la comunità.

Queste attività sono raccolte solitamente nel Bilancio di Sostenibilità, un documento rivolto ai vari collaboratori dell’organizzazione che comunica gli impegni e i risultati della CSR.

 

CSR e volontarietà

La definizione ideata dalla Comunità Europea nel 2001 fu “l’integrazione su base volontaria, da parte delle imprese, delle preoccupazioni sociali e ambientali nelle loro operazioni commerciali e nei loro rapporti con le parti interessate”.

Praticamente, un’impresa applica volontariamente pratiche e comportamenti etici, non limitandosi al rispetto delle norme, al fine di contribuire alle questioni legate alla comunità e al territorio.

Questo, come riportato sopra dallo studio Nielsen, ha favorito un cambiamento radicale nella scelta di un prodotto rispetto ad un altro da parte del consumatore, prediligendo i brand socialmente responsabili e attivi per lo sviluppo sostenibile.

Sono in continua crescita i casi in Italia di imprese impegnate nella CSR, per il bene della comunità e per il successo economico.

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